C’era una volta una baby sitter che, nel tempo libero, girava per la città e scattava splendide fotografie in bianco e nero. Ma nessuno lo sapeva, finché un giorno, molti anni dopo, un signore trovò un baule pieno di negativi e di rullini ancora da sviluppare...
Potrebbe cominciare così, per raccontarla ai bambini, la “favola” di Vivian Maier, ovvero la storia incredibile di una donna che passò la vita a fare foto magnifiche, tra gli anni Cinquanta e Ottanta negli Stati Uniti, senza mostrarle a nessuno.
Vivian Maier oggi è uno dei grandi nomi della fotografia del XX secolo, e Bologna le rende omaggio con una mostra a Palazzo Pallavicini fino al 27 maggio 2018.
L'edificio quattrocentesco di via San Felice 24 merita da solo una visita per le stanze splendidamente affrescate: è il caso di soffermarsi ad ammirare il salone cosiddetto "degli specchi", con le pareti da cui occhieggiano scorci di Bologna come le Due Torri a San Petronio, e la "sala della musica", in cui nel 1770 si esibì l'allora quattordicenne fanciullo prodigio Mozart.
Il salone degli specchi di Palazzo Pallavicini |
Ma in questi mesi sono gli scatti di Vivian ad attirare l'attenzione dei visitatori.
La storia comincia nel 2007, quando John Maloof, figlio di un rigattiere, acquista uno scatolone che era stato messo in vendita all'asta perché la proprietaria non riusciva a pagare l'affitto del deposito in cui aveva stipato un po' di tutto. Dalla scatola emergono vari oggetti, tra cui centinaia di negativi e di rullini. Passa il tempo e Maloof, per una sua ricerca storica, sviluppa un po' di foto, in cui riconosce scorci di New York e di Chicago, e pubblica qualche scatto su un blog. Il successo è pressoché immediato, grazie anche al passaparola via internet.
Nasce così il mito di Vivian Maier, eccezionale fotografa di strada, prima in bianco e nero poi a colori, che per vivere faceva la bambinaia ed è diventata famosa solo dopo la morte avvenuta nel 2009, a 83 anni.
Foto di strada di Vivian Maier in mostra a Palazzo Pallavicini |
La mostra "Vivian Maier. La fotografa ritrovata" presenta 120 fotografie in bianco e nero, di cui 10 in grande formato, e 20 foto a colori. Il percorso creato a Palazzo Pallavicini offre uno spaccato di tutti gli argomenti che la Maier sentiva più cari e vicini: infanzia, autoritratti, ritratti, vita di strada, forme e colore.
Autoritratti allo specchio o in vetrina, i "selfie" di una volta |
In questi anni in cui tutti ci sentiamo fotografi, e scattiamo anche decine di immagini al giorno per poi cancellarle, e magari postarne qualcuna su Facebook o su Instagram, è ancor più evidente la modernità dello sguardo di Vivian, dei suoi scatti "rubati" per strada, dei particolari di luoghi e persone comuni. E molti la considerano persino l'inventrice dei "selfie": i suoi sono autoritratti allo specchio, o riflessi in una vetrina, o anche solo in un'ombra.
Ecco l'interesse che questa mostra può suscitare in un pubblico di famiglie con bambini, a partire anche dai piccolini, ormai avvezzi a "giocare" con gli smartphone dei genitori. In mostra si possono scattare liberamente fotografie (è solamente vietato usare il flash): invitiamo allora i bambini a scattarsi un selfie specchiandosi in una foto di Vivian, oppure alla propria ombra, oppure a fotografare un dettaglio del Palazzo, come un corridoio, una porta, un gradino... Ne usciranno con una visione diversa, e impareranno a guardarsi attorno con originalità.
Portare i bambini a visitare mostre d'arte può davvero lasciare un segno, o anche solo la curiosità per il bello e per la conoscenza. Lo testimonia Laura Pellegrini, guida turistica "family friendly", specializzata proprio nelle visite dedicate a bambini dai 4 anni in su, accompagnati dai genitori. Anche per la mostra di Vivian Maier è già in programma una visita "a misura di famiglia": si terrà domenica 8 aprile, dalle 12,15 alle 13,15. E' necessario prenotare entro martedì 3 aprile.
Info e prenotazioni: tel. 328.7652394.
Laura Pellegrini, guida "family friendly" |
Per chi volesse visitare la mostra in autonomia, è importante sapere che è aperta solo dal giovedì alla domenica, dalle 11 alle 20.
Ingresso: biglietto intero 13 euro; ridotto (bambini e ragazzi 6-18 anni) 11 euro; gratuito per bimbi fino a 6 anni. Sono disponibili dei "biglietti famiglia" a prezzo scontato per due adulti con uno o più figli tra i 6 e i 18 anni. Qui tutte le informazioni utili su costi e orari.
La mostra è stata realizzata da Palazzo Pallavicini con la curatela di Anne Morin di DiChroma Photography sulla base delle foto dell’archivio Maloof Collection e della Howard Greendberg Gallery di New York.
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